
“Il meglio che possiamo fare è cogliere le opportunità, calcolare i rischi connessi, stimare la nostra abilità di gestirli, e affrontare i nostri progetti con fiducia.”
Ecco come Henry Ford sintetizza in una frase l’importanza per le imprese del risk management ante litteram.
100 anni dopo, la norma UNI 11230 definisce il risk management come “… l’insieme di attività, metodologie e risorse coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione con riferimento ai rischi”.”
Nel corso degli anni è cresciuta la consapevolezza di quanto è strategico per il successo aziendale valutare i potenziali rischi. Perché tutte le aziende, piccole o grandi, hanno a che fare con rischi che possono essere più o meno ricorrenti e più o meno pericolosi. Tutti si trovano ad affrontare imprevisti, problemi e intoppi di ogni tipo, risultato dei …rischi di ogni organizzazione.
Ma allora cosa può fare un’azienda per contenere le perdite del patrimonio, il danno di immagine aziendale, perdita del know how dell’organizzazione, perdita delle persone chiave, l’efficienza operativa e tanto altro?
L’azienda deve mettere in atto con metodo alcuni passaggi: individuazione dei rischi, valutazione della probabilità di accadimento e dell’impatto che provoca, definizione di misure per la gestione del rischio.
Ovviamente si tratta di azioni concrete, attuate con strumenti concreti; non complicati tools ma un piano dei rischi, in cui si evidenziano le informazioni raccolte, analizzate, valutate e ponderate e in cui si indica il nome del responsabile incaricato della gestione del rischio.
Nello specifico le fasi progettuali:
- Individuazione dei potenziali rischi per l’azienda
- Valutazione di questi rischi in termini di gravità come entità o frequenza
- Controllo dei rischi al fine di prevenirli o ridurli
- Assunzione in proprio – in tutto o in parte – dei rischi finanziariamente sostenibili
- Trasferimento dei rischi a terzi o all’assicuratore
Ovviamente, l’azienda e il contesto aziendale sono fluidi quindi anche i rischi cambiano; è necessario allora monitorare nel tempo l’evoluzione dei rischi e del programma di risk management messo in atto.
Innovare fa rima con rischiare. Ma allora meglio una strategia conservativa dello status quo per evitare di assumersi nuovi rischi? Ovviamente no! Si tratta di educare gli imprenditori e la direzione a ragionare in ottica non solo di breve ma di lungo periodo. Il focalizzare l’attenzione sul raggiungimento degli obiettivi soprattutto nel breve periodo rischia di far perdere di vista i rischi e di prendere decisioni pericolose.
Le aziende devono ipotizzare ipotetici scenari futuri, e rispetto a questi scenari individuare problemi, rischi ma anche opportunità per le quali individuare sin d’oggi possibili soluzioni.
Una visione miope, orientata ai risultati a medio termine, influenza il processo decisionale aumentando il rischio.
Quando la valutazione e gestione dei rischi diventerà una metodologia a supporto del processo decisionale e strategico della direzione aziendale, si potrà parlare di risk management anticipante: si figurano i possibili scenari futuri, si attua una strategia proattiva governando il rischio e cogliendo le opportunità.
Quindi in che modo il risk management mi permette di cogliere l’opportunità?
Il Risk Management è un processo che coinvolge tutti i processi aziendali e per essere efficace deve essere integrato nella cultura dell’organizzazione, diventando quindi parte integrante dei processi.
Diventa quindi opportuno saper agire non più solo sulla gestione, ma anche sulla prevenzione: prevenire non vuol dire solo ipotizzare degli errori in base alle esperienze passate, ma anche individuare una strategia per evitarli e per poterli contenere ancor prima che si verifichino, in un rapporto costi/benefici sempre più ottimizzato anche sul previsionale.
Operativamente Il risk management è un processo continuo, graduale e proattivo che coinvolge la corporate strategy e che deve essere integrato nella cultura dell’organizzazione attraverso una politica mirata da parte dei suoi dirigenti, i quali assegnano responsabilità specifiche e ruoli appropriati all’interno dell’azienda.
Solo mediante la collaborazione, la comunicazione e l’integrazione tra le diverse funzioni aziendali è possibile diffondere, a tutti i livelli dell’organizzazione, una vera e propria cultura del rischio basata sulla consapevolezza dell’importanza dei singoli comportamenti rispetto all’esposizione dei rischi e volta al raggiungimento dei comuni scopi aziendali.