
“le cose …, le impariamo facendole”
Aristotele – 350 a. C.
PERCHE’AL GIORNO D’OGGI LA FORMAZIONE ESPERIENZIALE PUO’ FARE LA DIFFERENZA PER LE IMPRESE?
Perché per crescere, evolvere, e migliorare sia a livello personale che organizzativo, si deve imparare.
Imparare non significa solo studiare sui libri o partecipare a lunghe lezioni teoriche dove vengono trasmesse conoscenze.
L’apprendimento è massimo quando lo studente ha desiderio di assorbire, e quando i concetti teorici vengono “vissuti” e non solo ascoltati oppure studiati.
Ed infatti…Possiamo diventare imprenditori dopo aver seguito un corso di imprenditorialità?
Ovviamente no; i libri sono il punto di partenza ma solo applicando giornalmente gli insegnamenti appresi, sperimentando, sbagliando e riflettendo sugli errori commessi, ritentando… l’emozione provata per un successo oppure per una sconfitta rimarranno impressi nel nostra mente indelebilmente, fornendoci un prezioso insegnamento.
Come scriveva Aristotele già nel 350 a. C. “le cose …, le impariamo facendole”.
Oggi le neuroscienze, ci consentono di confermare ciò che il grande filosofo aveva riscontrato direttamente sul campo: studi e ricerche evidenziano come ci sia una grande differenza tra il fare (e la successiva riflessione sul “fatto”) e l’ascoltare o l’osservare le esperienze altrui.
Questo non ha nulla a che fare con la comprensione o la nostra intelligenza: possiamo capire alla perfezione un concetto astratto o il racconto dettagliato di un’altra persona, ma il nostro coinvolgimento è solo cognitivo (anche emozionale, se la storia ci viene raccontata bene). Resta il fatto che vivere un’esperienza in prima personal tocca le nostre corde più profonde, ci dà emozioni indelebili e un senso di vissuto molto più concreto.
Cosa intendiamo quindi per formazione esperienziale?
L’apprendimento esperienziale è un modello di apprendimento basato sull’esperienza: fisica, cognitiva, emotiva, relazionale dei partecipanti.
Il processo di apprendimento si realizza attraverso l’azione e la sperimentazione di situazione concrete in cui il soggetto, attivi protagonista, si trova ad agire le proprie capacità e competenze per raggiungere un obiettivo.
Si caratterizza dunque per il fatto di creare, in un ambiente protetto, situazioni che rappresentano utili metafore di comportamenti personali ed organizzativi.
Il percorso esperienziale, oltre a fornire contenuti (sapere), competenze (saper fare) permette ai partecipanti di sperimentare una dimensione fondamentale per l’apprendimento, il saper essere.
Da un punto di vista metodologico, la formazione esperienziale si basa sul ciclo di KOLB.
David Kolb afferma che l’apprendimento è permesso da una riflessione sul fare, mentre si agisce. Egli afferma che il processo di apprendimento può essere così schematizzato:
- Esperienza concreta: in questa fase l’apprendimento è determinato dalle percezioni e dalle reazioni dei partecipanti all’esperienza;
- Osservazione riflessiva: l’apprendimento è la risultante dell’ascolto e dell’osservazione durante l’attività svolta;
- Concettualizzazione astratta: avviene un’analisi e un’organizzazione a carattere sistematico delle informazioni, le quali vengono acquisite e successivamente integrate;
- Sperimentazione attiva: vengono eseguite azioni e sperimentate attività e ne vengono riscontrati i risultati.

Perché oggi ha ancora senso discutere di formazione esperienziale nelle organizzazioni?
Che i paradigmi del passato non potranno reggere alle nuove sfide manageriali è ormai universalmente riconosciuto. C’è però ancora molta incertezza su quelli che un domani saranno i modelli di lavoro. Sappiamo che le nostre industrie sono in una fase di tras-formazione, ma tendiamo ad aggrapparci ai modelli che conosciamo perché ci danno sicurezza.
Nel saggio “Lavoro e prosperità nell’era delle tecnologie trionfanti”, gli autori scrivono: “non c’è mai stato un momento migliore per essere un lavoratore specializzato o altamente istruito, perché questa è la tipologia di persona che può usare le tecnologie per catturare e creare valore. Però non c’è mai stato un momento peggiore per essere un lavoratore che ha da offrire soltanto capacità ordinarie perché alte tecnologie digitali, robot e computer stanno acquisendo le medesime capacità e competenze ad una velocità inimagginabile!”
In altri termini, le nostre organizzazioni si doteranno sempre più di persone portatrici di competenze tecniche e soft più sofisticate, lontane dalle tradizionali mansioni di natura impiegatizia, amministrativa e gestionale.
Pertanto i leader di oggi e soprattutto di domani si faranno catalizzatori delle competenze del gruppo, saprà valorizzarle e creare una relazione.
La cultura aziendale sarà sempre meno caratterizzata da un “dire” che impone di obbedire, bansì da un “chiedere” che invita a collaborare.
La leadership sarà sempre più un fatto corale, basata sulla condivisione del sapere.
Il prerequisito della nuova leadership è LA RELAZIONE. Le organizzazioni stanno raggiungendo livelli di complessità tali per cui capiterà sempre più spesso che i leader debbano essere helper di colleghi, collaboratori e persino capi.
La leadership di cui stiamo parlando si nutre di coinvolgimento, fiducia, attenzione al risultato. E’ uno stile che si basa su modelli relazionali e su dinamiche di gruppo.
La formazione esperienziale diventa quindi una sperimentazione sul campo, in una palestra o laboratorio protetto in cui sviluppare consapevolezza!
Come può contribuire la formazione esperienziale al futuro delle aziende?
Le organizzazioni stanno confrontandosi con dati sempre più crescenti di cambiamento, il grado di interconnessione globale, il multiculturalismo e il ritmo dei progressi tecnologici. La diversificazione culturale sta accelerando.
Sta diventando sempre più evidente e palese che stare al passo con i tempi in questo mondo trasformato richiederà lavori in team e ogni tipo di collaborazione basata su livelli altissimi di fiducia e apertura creati da relazioni più personali.
Diventando gli obiettivi sempre più complessi ed interdipendenti, i leader scoprono sempre più spesso che il modo nuovo e migliore si comprende e si implementa in modo più adeguato solo se i dipendenti vengono attivamente coinvolti nella progettazione e nell’implementazione dei cambiamenti.
La formazione esperienziale facilita il miglioramento delle performance della singola persona e del team: aumentando la consapevolezza delle proprie capacità, le persone trovano nuove strategie per esprimere pienamente il potenziale personale e professionale.